Un ristorante particolare

Un mini reportage e una breve descrizione sul ristorante in cui abbiamo pranzato in occasione del battesimo della nipotina
buona lettura
Alle spalle di Villa Leopardi a Roma ( precisamente a Via Tripoli 71) il ristorante Al Cantuccio accoglie i suoi ospiti non distante da Via Nomentana. All’altezza del tunnel che inghiotte la tangenziale est. L’ingresso è quasi invisibile, ma scendendo solamente qualche gradino ci si trova nel suo gradevolissimo spazio all’aperto.
Gli elementi di arredo e i divani, disposti in modo solo apparentemente casuale, si integrano con la distribuzione dei tavoli regalando un’atmosfera tranquilla e rilassante, unica nel suo genere. Non da meno l’atmosfera intima e accogliente degli interni, tendente allo stile vintage inglese con tanti piccoli oggetti distribuiti con cura nelle piccole sale.
Un posto che rifiuta il design standardizzato prestandosi favorevolmente anche a momenti particolari. Il locale è condotto da due Signore, Mirella dietro le quinte e Carla che cura in prima persona l’accoglienza dei clienti mettendoli subito a proprio agio. È lei stessa che si occupa di prendere le ordinazioni senza però servirsi del menù. In compenso è pronta a ripeterli all’infinito e senza fretta spiegandone i dettagli.
La sensazione è un po’ quella di essere accolti in casa. La carta dei vini però c’è e anche se contenuta non è buttata li a caso, ma presenta scelte interessanti con qualche sorpresa per i più esigenti. Il tutto con ricarichi onesti che non guasta. La cucina a rotazione propone una varietà di piatti radicati nella tradizione, anche della cucina romana, ma che esplorano l’innovazione con curiosità. Lo scopo è quello di impreziosirli senza stravolgerli e la scelta della proposta si rivela azzeccata.
D’altronde non potrebbe essere che così per un locale che ha superato i suoi “primi” 70 anni. Inutile rincorrere effetti speciali, quando si può contare su un collaudato bagaglio sul quale ricercare nuove sfumature di gusto. Tra i primi, da provare la Cacio e Pepe con crema di Cicoria, oppure i Ravioli Limone e Zafferano o i Tagliolini con Arancia, Cannella e bacche di Goji.
Tra le opzioni dei secondi il Roast Beef al Vino, il Polpettone ai Funghi Porcini, oppure se di stagione la Lonza di Maiale con le Castagne. Una cucina che rivisitando i classici li arricchisce di nuovi sapori senza cercare l’effetto a tutti i costi, come conferma anche la semplicità di un gelato al pistacchio fatto in casa. Il tempo trascorso Al Cantuccio è un inaspettato e piacevole break tra gusto e tranquillità, al riparo dai ritmi frenetici della metropoli Romana.
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